"L'Inghilterra
non vola se non per merito del curvo tasso e dell'ala
dell'oca grigia."
"Non ti sono
straniero" dice un curioso trattato di un
antico scrittore dal titolo "IL LAMENTO DELL'ARCO";
"poiché per nascita sono tuo compaesano,
per dimora tuo vicino, per educazione tuo amico; né
la mia compagnia è disonorevole poiché
ho frequentato assiduamente la luce ed i campi aperti;
né la mia conversazione è pericolosa,
anzi ti protegge dai pericoli, ed ancor più
da quelli della guerra. E come nella battaglia ti
dò protezione, così in pace provvedo
al tuo passatempo; alle tue membra concedo impiego
attivo ed al tuo corpo salutare esercizio; si, ti
fornisco cibo quando hai fame, ti aiuto a digerire
quando sei sazio. Donde allora deriva questa inesorabile
ed inusuale singolarità? Sono io pesante come
carico? Veramente poche stecche di leggero legno.
Sono io scomodo da trasportare? Appiattisco una parte
di me sotto la sua cintura e l'altra parte serve come
bastone da passeggio nella tua mano. Non sono bello
alla tua vista? Ogni parte di me è graziosa,
e l'intero conserva un'armoniosa proporzione. Mi appello
ai tuoi valorosi prìncipi, Edoardo ed Enrico;
alle regioni della Scozia, Francia, Spagna, Italia,
Cipro, si, e ad un giurì perché sia
arbitro della controversia; tutti questi, non dubito,
proveranno chiaramente con le loro testimonianze che
quando la parte a me avversa) era appena nata, o si
stendeva in fascianti stracci, solo attraverso me
i tuoi avi difesero il loro paese, vinsero i loro
nemico, ampliarono i loro domini, fecero avanzare
la loro religione, e fecero diventare all'epoca terribili
i loro nomi, e perenne nelle epoche successive la
loro fama. Quindi, miei cari amici, vedendo che io
ho sostanzialmente espresso le ragioni della mia causa,
conformate i vostri desideri alla ragione, confermate
la vostra ragione tramite la pratica, e convertite
la vostra pratica al bene del vostro paese. Se sono
da lodare, tenetemi in gran conto; se necessario,
accoglietemi; se utile, servitevi di me: cosicché
annullate la mia morte con la vita e vi dimostrerete
discendenza non degenere di cotanti onorabili progenitori.
E tutto ciò a grande merito del tiro con l'arco,
la cui storia, se viene turbata, voi la potrete eziandio
sorreggere, poiché esso è donna, e la
sua mente è passionale."
"Un arciere
è noto per la sua mira, non per le sue frecce."
"Ma tu,"
fa dire John Lyly (1554-1606) a Eufue in Eupheus
and his England, "miri così male
che se sapessi quanto lontano dal bianco si posa la
tua freccia, romperesti il tuo arco, piuttosto che
tenderlo.
"Ogni uomo tirerà
al nemico, ma pochi di loro accumuleranno le frecce."
"Vuole tirare
più in alto che se tirasse alla luna, come
colui che tira al letamaio, e manca il bersaglio."
"Non riporre
l'arco prima che la freccia sia conficcata."
"Una parola
detta è una freccia lasciata volare."
"Rapido come
una freccia," "Eretto come un dardo."
sono frasi tuttora familiari per ciascuno di noi.
Ancora ai giorni nostri noi, "uccidiamo due
uccelli con una freccia" e "afferriamo
la mano della freccia dei nostri avversari."
Il nostro irresoluto
inglese dei tempi antichi aveva sempre:
"Un famoso arco,
ma era su, al castello."
Quando essi conoscono
i punti deboli di un amico o di un avversario, hanno:
"Trovato la
misura per la sua freccia."
Il trionfo di riuscire
a far ricadere le macchinazioni del nemico su se stesso
era: "Superare nel tiro un uomo col suo stesso
arco."
Di una sciocca ed inutile
conversazione dicevano: "La freccia di un
folle, subito lanciata."
Della zitella che teneva
un amante di riserva, per paura che il primo ammiratore
si dimostrasse sleale, si diceva avere: "Due
corde al suo arco."
Di una spacconata vanagloriosa,
satiricamente rimarcavano che:
"Molti parlavano
di Robin Hood, ma nessuno di loro tirò mai
nel suo arco."
"Allentare l'arco
non guarisce la piaga" è un elegante
proverbio francese: significa che il solo dispiacere
è una riparazione insufficiente per i danni
seri.
"Questa freccia
non è uscita dalla mia faretra."
"Fare di tutti
i legni frecce."
"Anche l'uomo
benedetto da Dio starà meglio con il suo arco
e le sue frecce con sé." (Irlanda)
"Nid hyder ond
bwa." (Galles) "Nessuna fiducia come
quella nell'arco."
"Mal y saith
err llyn." (Galles) "Colui che mira
sempre dritto, viene privato della sua freccia."
Machynlleth, South Wales,
Dicembre 1839
tratto da: IL LIBRO
DEL TIRO CON L'ARCO di GEORGE AGAR HANSARD, ARCIERE
DEL GWENT - LONDRA - HENRY G. BOHN, YORK STREET,
COVENT GARDEN - 1841