A
volte agli arcieri capitano incidenti che nessuna attenzione
o previdenza può evitare. Shakespeare fornirà
un aiuto a costoro suggerendo un rimedio ingegnoso ed
appropriato. Proviene dal Mercante di Venezia:
Nel
periodo della scuola, quando ebbi perduto una freccia,
feci sfrecciar via la sua compagna con lo stesso volo,
nello stesso modo,
con più prudente attenzione, per poter ritrovare
l'altra più avanti;
e, rischiandole entrambe, spesso entrambe le ho trovate.
Renderò
più comprensibile questo espediente molto antico
ed usuale utilizzato dagli arcieri per mezzo di un
passaggio dal "De Re Rustica", o Trattato
sulla vita di campagna di Crescentius, una curiosa
opera in latino del 15° secolo e del quale la
Biblioteca Reale possiede uno splendido manoscritto.
Traduzione francese, scritto su pergamena, ed ornato
con splendidi disegni ad acquerello.
"Colui
che si propone di divertirsi cacciando piccioni ed
altri uccelli appollaiati sugli alberi, deve avere
frecce dello stesso peso; e quando sta per tirare
una freccia, deve ricordarsi del luogo esatto dove
si trovava, come pure della posizione dell'uccello.
Se riesce ad abbatterlo ha raggiunto il suo scopo
e può di nuovo tirare una freccia. Se invece
sbaglia ed ha a tempo debito fatto attenzione al luogo
da dove tirava ed al luogo dove stava la selvaggina,
quando tirava, può ritornare indietro e scoccare
un'altra freccia verso quel punto; non vi è
alcun dubbio che le ritroverà entrambe."
Quanto
avete letto è stato tratto da: "The
Book of Archery" di George Agar Hansard -
Londra - 1841.